Passenger Press
L’idea principale dietro Passenger Press è la valorizzazione del fumetto come forma d’arte completa e complementare ad altri linguaggi. Il mezzo principale per raggiungere il nostro obbiettivo è la produzione di volumi inediti, dove forma e contenuto viaggiano alla stessa lunghezza d’onda.
Il concetto di base è fusione. Tra i vari compartimenti stagni che ancora caratterizzano le produzioni più conservatrici, tra ambiti creativi e classificazioni culturali. Sulle pagine del Passenger Magazine è possibile trovare, tra le altre cose, storie scritte appositamente per noi da Lloyd Kaufman, Bruce LaBruce e Pang Ho Cheung. Registi simbolo della produzione cinematografica più indipendente e selvaggia. Ad accompagnare le visioni di questi teppisti della settima arte una schiera foltissima di illustratori e fumettisti da ogni parte del mondo. Incredibili esordienti da New York accanto a mostri sacri della scuola europea come Vittorio Giardino. Navigati disegnatori underground da Portogallo e Florida poche pagine prima di astri nascenti italiani. Non esiste più divisione. La storia minimal-intimista convive alla perfezione con l’horror politico, la boutade trash e la fantascienza queer.
Tra i nostri volumi anche una serie di autentici libri d’arte a fumetti. Il P.A.L.E. è stampato in sole 300 copie, su quattro diversi tipi di carta pregiata e in tre formati diversi.
Tutti nello stesso volume, rilegato a mano e arricchito da un dvd straripante cortometraggi e MP3.
Per un lavoro del genere hanno contribuito più di 40 artisti distribuiti ai quatto angoli del globo.
Dalle superstar delle nuvole parlanti come Brian Wood e Angel Martin ai pittori da galleria d’arte (Nicola Verlato, rappresentante dell’Italia all’ultima Biennale d’Arte di Venezia).
Senza dimenticare le pubblicazioni monografiche. Eleganti quadernetti d’arte dedicati ad artiste pop surrealiste come la pechinese Yan Wei o lo split book del napoletano Saverio Montella.
Non ultimo arrivato il colossale The Hunted.
Un volume dalle dimensioni sconsiderate (35 cm per 50, da chiuso) dove l’haitiano Eric Bonhomme ci racconta una storia di samurai e demoni.
Il libro diventa oggetto prezioso e ricercato, stampato in poche copie ma pregiato in ogni suo aspetto.
Un tesoro che rifugge il mercato di massa per rispondere alle esigenze del collezionista più esigente. In un momento dove tutti sembrano ossessioni dallo spauracchio dell’editoria elettronica noi puntiamo a tutte quelle sensazioni impossibili da trasmettere attraverso un tablet.
La porosità e il peso della carta, l’odore dell’inchiostro, il valore della ricerca.
Aspetti indispensabili per valorizzare appieno il lavoro d’artista dietro a ogni pagina delle nostre produzioni.
E proprio per evidenziare quest’aspetto infine il nuovo nato della collana Gli Albi: “Il Ritratto” di Luca Conca e Giorgio Giacconi che fonda fumetto e pittura, letteratura e noir in pagine dense di mistero e suggestioni.
Le tavole sembrano vive e in tutto e per tutto simili agli originali dell’artista.
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